È passato ormai quasi un anno da quando le prime indiscrezioni sull’espansione di World of Warcraft hanno cominciato a circolare nel mondo, Internet e non, tra lo stupore e la mai soddisfatta curiosità dei milioni (letteralmente) di appassionati del MMORPG di Blizzard.
Da allora, il flusso di notizie è stato magistralmente controllato dagli sviluppatori californiani, così come è rimasto intatto il velo di incertezza che avvolge la data di uscita. Tuttavia, il “This year” (tradotto “entro quest’anno”) che riceviamo in risposta alla domanda diretta riguardo il debutto di The Burning Crusade ci appare più credibile che mai, anche a fronte di quanto ci viene mostrato in occasione della presentazione cui siamo stati invitati, a Parigi.
LA NATURA DI UN'ESPANSIONE
Per quanti non sono esperti di MMORPG, va sottolineato che l’uscita di una vera e propria espansione determina, in genere, l’introduzione di cambiamenti di importanza capitale, rispetto ai più comuni aggiornamenti e iniezioni di nuovi contenuti che accompagnano la “normale” vita di un gioco di questo tipo. The Burning Crusade non fa eccezione e presenta una serie di novità e mutamenti realmente significativi rispetto al World of Warcraft che tutti conoscono.
L’innalzamento del livello massimo raggiungibile dai personaggi (dall’originale sessantesimo, al futuro settantesimo) è il più importante di questi cambiamenti, in quanto va ad alterare molti degli attuali equilibri del gioco. Con il conseguimento di tale livello, infatti, verranno introdotte cinque abilità (tra incantesimi e stili di combattimento) per ogni classe, oltre a nuove versioni potenziate delle precedenti, e verrà ampliato l’albero dei talenti (le specializzazioni che caratterizzano le tipologie interne a ogni singola classe) con due ulteriori gradi di profondità (per gli addetti ai lavori, due nuovi “tier”).
Sembra ci siano già i presupposti per l'avvio dei server gratis (alla faccia di quelli che giocano a WoW attuale pagando)